I segni indelebili delle necessità umane come gesto autoreferenziale incurante del contesto.
Una serie in fieri che parte dalle località marittime dove l’aggressione edilizia al territorio ha creato un nuovo concetto estetico di locus amoenus riscrivendo i canoni del senso di accoglienza.
Quello che per gli antichi caratterizzava il luogo privilegiato per l’otium diventa oggi lo scenario per una ulteriore catena produttiva incentrata sull’essere umano e sulla massimizzazione delle sue esigenze. Le costruzioni rarefatte, aperte e in costante dialogo con la natura diventano fortezze e contenitori di brandelli di modernità esasperata alla quale l’uomo non vuole, non può o non sa più rinunciare nel suo incessante negotium.
La difficile storia del rapporto tra uomo e paesaggio nel quale, sempre e comunque, prevale l’interesse subitaneo e la mancanza di prospettive future.